Operazione misura 4.1.02
Operazione misura 4.1.04 – 2018
Operazione misura 4.1.04 – 2019
Operazione misura 4.1.01 – 2023
Operazione misura 4.1.04 – 2023

BILANCIO ENERGETICO E OPPORTUNITA’ FUTURE

La sfida lanciata dall’Europa, in 40-50 anni, porterà a ridurre le emissioni di gas serra dell’80% rispetto al 1990. Questa transizione favorirà un nuovo sistema energetico che costituirà la base dell’Europa Solare al 2050.

E’ un percorso guidato che coinvolgerà tutti i Paesi Europei e tra questi l’Italia, cui spetta nel 2020 un impegno vincolante del 17 % di produzione di energia da fonti rinnovabili (Direttiva 2009/28/CE del Parlamento europeo) e del 14, 7 % di riduzione dei consumi (Direttiva 2012/27/CE del Parlamento europeo). Viene così definito un meccanismo di responsabilità a cascata (Burden Sharing) secondo cui lo Stato membro dovrebbe provvedere a suddividere gli obiettivi fra i suoi Enti locali di riferimento: Europa, Stato, Regioni, Comuni.

Ogni singolo comune ha la responsabilità di contribuire a raggiungere gli obiettivi della sua Regione, maturando dei debiti o dei crediti in base al raggiungimento o meno degli obiettivi assegnati. Il Piano Energetico Regionale per l’Emilia-Romagna prevede al 2020 il taglio del 20% delle emissioni; la riduzione dei consumi del 14,7 % e l’aumento del 8,9 % delle energie da fonti rinnovabili. Decreto Burden Sharing cita (Comma 2)“…, il Ministro dello sviluppo economico, qualora abbia accertato,….., che il mancato conseguimento degli obiettivi è imputabile all’inerzia delle Amministrazioni preposte ovvero all’inefficacia delle misure adottate dalla Regione…propone di assegnare un termine, non inferiore a sei mesi, per l’adozione dei provvedimenti necessari….”e (Comma 3) “…decorso inutilmente il termine…adotta i provvedimenti necessari…a coprire il deficit riscontrato…con oneri a carico della Regione…”.

La realtà del Comune di Medicina Comune di Medicina: su circa 12.000 ettari di Superficie Agricola Utilizzabile oltre 4.000 ettari sono nelle disponibilità dei 6 impianti di biogas e, solo in parte, destinati alla produzione di energia. Tale ampia disponibilità di terreno, rispetto alle esigenze di alimentazione degli impianti, consente la normale rotazione colturale, necessaria al mantenimento delle buone pratiche agricole, e contribuisce a far raggiungere al Comune di Medicina la quota prefissata nel 2020 dell’8,9 % di energie provenienti da fonti rinnovabili sul proprio territorio. In questo modo, qualora venga recepita e attuata la normativa, il comune di Medicina ha già raggiunto la quota prefissata nel 2020 in considerazione all’8,9 % di energie provenienti da fonti rinnovabili del proprio territorio. Opportunità di valorizzare nuove matrici in ingresso.

L’insieme di tutte le possibili matrici che potrebbero essere non uno scarto ma alimentazione per i biodigestori:
_ Sfalci del verde pubblico/privato;
_ Olii esausti da fritture di ristorazione;
_ Raccolta differenziata con separazione della frazione Umida.
_ Resti della ristorazione, opportunamente separati, provenienti da mense di asili, ospedali ecc.
_ Lo scaduto o invenduto dei supermercati e dei mercati ortofrutticoli.

Punti critici:
_ Normative di regolamentazione in riferimento a cosa è Sottoprodotto e cosa è Rifiuto;
_ Predisposizione di una logistica di raccolta porta a porta come in molti altri paesi europei.
_ Necessità di un’unità di trattamento biologico delle acque in uscita dal biodigestore, in caso di utilizzo di dette matrici.

Opportunità di teleriscaldamento ad uso privato/commerciale Ogni impianto produce grandi quantità di calore sotto forma di vapori ed acqua calda. Una parte di queste serve per l’autoconsumo dell’impianto ma la rimanente è una potenziale risorsa. E’ infatti possibile destinare questo calore a fabbricati limitrofi: abitazioni private e/o edifici pubblici o a riscaldamento in serra mantenendo lo stesso clima per tutto l’arco dell’anno favorendo la produzione di nuove colture. (In Germania e Austria gli impianti nascono nei pressi di centri abitati proprio per cedervi calore).

Punti critici:
_ Risorse economiche di realizzazione, (molti impianti sono appena partiti)
_ Locazione degli impianti in zone con bassa densità di popolazione. Opportunità Biogas in BIOMETANO L’auspicio di ogni impianto Biogas è quello di arrivare a poter immettere il biometano nella rete di distribuzione del gas naturale lasciando gli impianti di cogenerazione al servizio delle utenze industriali che necessitano di calore e che hanno sufficienti sottoprodotti di scarto da poter alimentare i biodigestori. Un biodigestore standard (1 MW) potrebbe produrre 2 milioni di m³ di biometano ogni anno e sarebbe quindi in grado di riscaldare quasi 1000 abitazioni locali sostituendo lo stesso gas metano nella rete di distribuzione. Il biometano può sostituire completamente il gas metano per il teleriscaldamento senza dover cambiare le caldaie a condensazione già presenti nelle case. Se 1/3 del biogas in Italia venisse utilizzato per la produzione di biometano si produrrebbe circa miliardi di m³ metano/anno: nel caso della la Fiat Panda 1.4 Natural Power (che consuma 3,9 kg di metano per fare 100 km) si potrebbero alimentare 1.785.000 Fiat Panda che percorrono 40 mila Km/anno!

Punti critici:
_ Mancanza della normativa per immettere il biometano nella rete di distribuzione del gas naturale (l’Italia è in infrazione da 16 mesi con la Comunità europea per il mancato recepimento delle indicazioni riportate nel decreto legislativo 28/2011).

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