Il digestato è ciò che rimane delle biomasse utilizzate per alimentare gli impianti a biogas, una volta terminata la fase di digestione anaerobica, tale digestato che si presenta in forma sia liquida che solida, è ricco di sostanza organica e nutrienti ottimi per fertilizzare i campi e le colture agricole in essi seminate, al punto che può completamente sostituire l’utilizzo di fertilizzanti chimici tradizionalmente utilizzati in agricoltura. I metodi di distribuzione del digestato sono di due tipi, il primo prevede lo spandimento e interramento su terreni nudi che dovranno accogliere le nuove colture, oppure per la parte liquida, in fertirrigazione di copertura, ovvero viene sparso direttamente sulla coltura durante la fase di accrescimento. Questa tecnica è la più efficiente e consente di combinare l’irrigazione con la distribuzione di fertilizzante, nel momento in cui la coltura ne ha più bisogno. Lo spandimento può essere fatto su tutti i terreni e su tutte le colture in quanto il digestato dopo la fermentazione è stabile, e non arreca alcun danno alle colture stesse.
Le quantità di digestato che si possono spandere sui terreni sono regolate da una normativa che prevede la redazione di un “Piano di Spandimento e Utilizzazione Agronomica” dello stesso, in modo da tenere monitorato quanto se ne va a spandere per ogni ettaro, questi piani e questi registri sono consegnati alla Provincia in ogni annata agraria.
Aspetti positivi:
• A differenza di reflui zootecnici, ottimi anch’essi per fertilizzare i campi, il digestato durante la digestione anaerobica si stabilizza e si mineralizza, rendendolo quasi privo di odore e dal punto di vista dei nutrienti, immediatamente disponibile alle piante che lo possono utilizzare così com’è, rendendolo così molto simile nell’utilizzo al fertilizzante chimico.
• La sostanza organica presente nel digestato in una misura che va dal 70% al 90% va a migliorare notevolmente la struttura e la fertilità dei terreni. La moderna pratica agricola degli ultimi 40 anni nei nostri territori si è spostata sempre di più sull’utilizzo esclusivo, tranne in qualche raro caso, di fertilizzanti chimici, i quali contengono il nutriente specifico, ma non sostanza organica, creando così un impoverimento progressivo del terreno. L’utilizzo continuativo negli anni di digestato innesca invece un processo di rigenerazione dei nostri terreni, migliorandoli e rendendoli più fertili, più ricchi non solo di nutrienti specifici, ma anche di tutti quei microelementi che naturalmente erano presenti nel terreno.
• I Biogas dispongono di terreni limitrofi al proprio digestore, questa vicinanza consente di effettuare lo spandimento del digestato liquido attraverso la fertirrigazione avvalendosi di sistemi di pompaggio ed attrezzature come rotoloni e barre gocciolanti. In questo modo si evita considerevolmente l’utilizzo di trattrici e carri botte traducendosi in riduzione del traffico e CO2.